IL RIPI-V IN MEDICINA DELLO SPORT
Salteri, Atti del XXIV Congresso della Società Mediterranea di Medicina dello Sport, Favignana 21-21 maggio 2015 pp 47-64
LO SPORT VISION E LA RISPOSTA ITALIANA PER IL TRATTAMENTO DELL’IPOCONVERGENZA OCULARE PROSSIMALE.
Dott Sergio Ettore Salteri
Medico-chirurgo, esperto in chiropratica riconosciuto dall’Ordine Medici-Chirurghi e Odontoiatri della Prov di Belluno
Socio Fondatore della Sez. Italiana Collegio Internazionale di Studi della Statica (CIES ITALIA, www.posturology.org )
Ideatore della Posturologia Vettoriale Interdisciplinare®, inventore del Ripi® Riequilibratore Permanente ad Infrarossi
Tel. 3687526341 – mail: salteriposturologia@gmail.com
“La ricerca della verità è più preziosa del suo possesso. Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa….“
Albert Einstein
Approccio peculiare della POSTUROLOGIA (studio CLINICO e STRUMENTALE della fisiologia e della patologia del Sistema Tonico Posturale) è considerare l’INDIVIDUO come l’insieme di tutta una serie di sottosistemi (psicologico, visivo, podalico, cutaneo, stomatognatico occlusale e deglutitorio) tutti intercorrelati ed interdipendenti ed in grado di ricevere il maggior numero di informazioni dal nostro copro ma soprattutto dal mondo che ci circonda per poterci muovere e vivere nel miglior modo in un ambiente i 3D. In questo senso ruolo preminente è riservato alle FREQUENZE. Questo non deve stupire visto che noi ‘udiamo’ attraverso frequenze prodotte nell’aria ambientale, ‘vediamo’ grazie a frequenze luminose quindi niente di ‘nuovo’. La ‘novità’ della mia proposta è stata invece non solo quella di riuscire ad ‘entrare nel sistema’ attraverso frequenze di una particolare banda dell’infrarosso emesso proprio dal nostro corpo ma soprattutto l’aver individuato le adeguate ‘porte di ingresso’ del sistema stesso: ‘semplicemente’ occhi[1] [2] [3], piedi, bocca [4] [5], cute, così come dimostrato dal neurofisiologo francese Dr Jean Pierre Roll in merito a stimolazioni meccaniche.
I PRINCIPALI SISTEMI RECETTORIALI comprendono :
il sistema muscolo-tendineo-fascio-scheletrico[6]
la cute [7]
il sistema vestibolare[8]
l’occhio[9]
il sistema stomatognatico [10],[11]
il piede[12],[13]
Nel presente contesto mi limiterò a considerare l’INGRESSO VISIVO particolarmente nel contesto SPORTIVO.
COS’E’ LO ‘SPORT VISION’
Diversi studi hanno dimostrato che per il raggiungimento di performances sportive d’alto livello è di fondamentale importanza possedere un sistema visivo perfettamente efficiente: i due terzi delle informazioni che il cervello riceve provengono dal sistema visivo. E’ stato dimostrato che la velocità e la precisione dei movimenti dipendono dalla qualità della percezione visiva: abilità visive insufficienti perciò producono un ritardo nella risposta motoria. Negli sport che richiedono un’elevata coordinazione fra l’occhio, la mano e/o il corpo – tennis, hockey, baseball, volley, basket, sci, calcio – e in quelli dove il soggetto o l’attrezzo si muovono ad alta velocità – automobilismo, motociclismo – il miglioramento delle capacità visive può rappresentare un bel vantaggio. Per esempio, tre decimi di ritardo nell’impostazione di una curva a 200 km/h, comporta una variazione della traiettoria di circa 60 metri. La VISIONE è il processo attraverso il quale si trae significato da ciò che si vede, la capacità di capire ed integrare ciò che si è visto con le informazioni ricevute tramite tutti gli altri organi sensoriali (Getman). La VISIONE è profondamente integrata con tutto il sistema d’azione sin dal bambino e CONDIZIONA POSTURA, ABILITA’ e COORDINAZIONE MANUALE, INTELLIGENZA e persino PERSONALITA’.
Il nostro SISTEMA VISIVO deve essere capace di rispondere in modo congruo ai due quesiti percettivi (VISIONE PERCETTIVA) :
- DOV’E’ l’oggetto che si sta osservando? (FUNZIONE LOCALIZZATIVA)
- COS’E’ l ’oggetto che si sta osservando? (FUNZIONE DISCRIMINATIVA)
SPORT VISION è la branca della medicina che ha per scopo di massimizzare la funzione visiva negli sportivi in modo da non ostacolare ma anzi migliorare la performance.
Il cervello di alcuni giocatori di baseball è in grado di rielaborare un’informazione di alta qualità da un segnale sensoriale qualitativamente basso o paragonabile a quello percepito da una persona priva della cd SUPERVISTA grazie ad una CAPACITA’ DI ELABORAZIONE (quasi come un programma di fotoritocco) particolarmente avanzata (Erickson 2007).
La corteccia cerebrale degli atleti di alto livello è un po’ più spessa in alcune aree del cervello (SOLCO TEMPORALE SUPERIORE) e questa variazione anatomica è legata al livello di allenamento. Questo aumento di spessore interessa un’area coinvolta nell’elaborazione degli stimoli socialmente rilevanti e nella percezione del movimento degli esseri viventi. Gli atleti si distinguono dalle persone normali per la capacità di seguire gli elementi che si muovono velocemente e di imparare rapidamente come farlo in scene dinamiche molto complesse (“Nature ScientificCommunication” . Jocelyn Faubert, del Visual Psychophysics and Perception Laboratory dell’Università di Montreal, in Canada).In molti sport (quelli di palla, di racchetta, di combattimento, l’atletica, gli acquatici, ecc) l’atleta agisce in condizioni dinamiche, cioè mentre è in movimento, con la necessità di mantenere l’equilibrio e con continue interruzioni nella scena visiva. Ovviamente, sport dinamici richiedono quelle abilità visive che sono in coordinazione con altre modalità sensoriali e motorie.
Un altro concetto importante consiste nel fatto che ogni sport ha i propri target visivi che si differenziano per vari aspetti:
– target statici o target dinamici (come quelli di palla, di racchetta, di combattimento, ecc.)
– la grandezza del target, del bersaglio da ‘fissare con lo sguardo’, pensiamo alle diverse dimensioni di un pallone, richiede un’acuità diversa
– la distanza del target ed anche le dimensioni del “campo” da gioco, cioè lo spazio fisico all’interno del quale si svolge lo sport, impongono domande di focalizzazione diverse.
Nella maggior parte degli sport, l’elemento critico non è tanto nella distanza più o meno ravvicinata del target, ma nella sua continua variazione di posizione che impone una buona funzione visiva binobulare (coordinata fra i due occhi).
La posizione del target è molto importante perché può imporre un’attenzione centrale o periferica o entrambe (Erickson, 2007: diverso per esempio nel caso del pugilato con i colpi che possono provenire da tutti i lati a partenza da distanza ravvicinata rispetto per esempio al tennis.
Per comprendere ulteriormente la complessità non essendo la sede per entrare troppo nello specifico rischiando una trattazione approssimativa, mi limito alla sola elencazione di altri concetti importanti: ACUITA’ VISIVA, SENSIBILITA’ AL CONTRASTO (con una buina stereopsi è stato dimostrato un sensibile incremento della sensibilità al contrasto di circa il 40% .Campbell e Green, 1965), PERCEZIONE CROMATICA, DOMINANZA DELL’OCCHIO, FISSAZIONE, PURSUIT/INSEGUIMENTO, MOVIMENTI SACCADICI , PERCEZIONE DI PROFONDITA’ E DELLE DISTANZE, VELOCITA DI RICONOSCIMENTO, VELOCITA’ DI ACCOMODAZIONE, CONSAPEVOLEZZA CENTRALE E PERIFERICA, LOCALIZZAZIONE SPAZIALE, VISIONE PERIFERICA COORDINAZIONE MANO-OCCHIO, VELOCITA’ MANO E PIEDE, COORDINAMENTO VISUO-MOTORIO.
Oltre ai fattori legati all’Uomo dobbiamo poi considerare fattori legati alle richieste del gioco che condizionano il tipo di abilità motoria da attivare:
– la durata della competizione e la presenza di pause variano molto tra sport e sport e ovviamente determinano quanto a lungo l’atleta deve mantenere la performance visiva;
– lo stress cognitivo o fisico a cui è sottoposto l’atleta può influire sulla prestazione. Lo stress, infatti, aumentando l’attivazione di un individuo, può agire anche sull’informazione visiva in entrata, ad esempio intensificando il restringimento percettivo (l’atleta tende a restringere il campo visivo).
Il livello di prevedibilità e stabilità dell’ambiente, nel quale viene eseguito lo sport, condiziona l’abilità motoria richiesta (Schmidte Wrisberg, 2006) e quindi le abilità visive più rilevanti. Uno scambio nel tennis, difendere durante un contropiede nel calcio sono due esempi in cui è richiesta un’abilità aperta (open skill), perché le possibili “mosse” dell’avversario sono imprevedibili. Abilità aperte richiedono maggiori capacità di adattamenti improvvisi, quindi abilità visive dinamiche e una rapida elaborazione dell’informazione (ZERI F., La perfomance visiva nell’attività sportiva, dalla rivista P.O.Professional Optometry,Agosto 2008).
La complessità della FUNZIONE VISIVA e le correlazioni con il sistema MUSCOLO-SCHELETRICO e con l’APPARATO STOMATOGNATICO sono spesso ignorate o banalizzate: in realtà proprio queste correlazioni stanno alla base di tutta una serie di problematiche che complicano la nostra quotidianità e limitano la performance sportiva. Persino i MUSCOLI MIMICI vengono utilizzati per opporsi alla tensione dei muscoli extraoculari presente nell’ IPOCONVERGENZA OCULARE, patologia praticamente sconosciuta in italia e invece presa con la dovuta considerazione per esempio in America, dove ai PILOTI DI VOLO viene negata la licenza se ipoconvergenti per il calo di attenzione e concentrazione notturna che consegue allo stress visivo. Questa particolare patologia sarà oggetto di un prossimo articolo.
E’ comprensibile come sia tutt’altro che semplice ottimizzare le funzionalità fisiche di un atleta, soprattutto un buon ‘allenamento’ ed una preparazione efficace non possono prescindere da una attenzione addirittura maniacale da porre nei confronti della FUNZIONE VISIVA BINOCULARE.
L’Apparato Visivo è un insieme di sistemi nel quale l’energia luminosa, attraverso l’occhio, con i suoi mezzi diottrici e dopo idonee trasformazioni da parte di appositi sensori (cioè i fotorecettori retinici), viene inviata contemporaneamente a più apparati, dislocati nella corteccia cerebrale, nel diencefalo e nel mesencefalo, nel tronco dell’encefalo attraverso canali che agiscono in serie ed in parallelo: deve essere considerato come una UNITA’ SENSITIVO-MOTORIA (Von Norden 1985). Il SISTEMA MOTORIO è strumento indispensabile per il sistema sensoriale il quale lo controlla completamente per allargare il campo di visione (da campo visivo a campo di fissazione), per portare le immagini sulla fovea e stabilizzarla, per allineare gli occhi consentendo, appunto, la VISIONE BINOCULARE.
Entrambi i globi oculari sono sospesi nell’orbita grazie aI sei muscoli, quattro dei quali (i retti), collegati a delle ‘pulegge’ connettivali all’orbita stessa (Demer[14]), spingono indietro e due (gli obliqui) in avanti: la tensione di uno dei sei muscoli altera questo equilibrio e quindi anche l’acuità visiva.Lo stress accomodativo che deriva anche dalla minima tensione di un muscolo extraoculare è capace di aggravare se non provocare una miopia e movimenti ripetuti possono addirittura portare ad un astigmatismo (Forrest, Harmonn).Il controllo centrale dei movimenti oculari si realizza grazie alla coordinazione fra i Nc dei mm extraoculari nei nervi cranici III(oculomotore) per i Mm. RETTO INTERNO-SUPERIORE-INFERIORE-OBLIQUO INFERIORE, IV (trocleare) per il M.OBLIQUO SUPERIORE, VI(abducente) PER IL MUSCOLO RETTO ESTERNO. I muscoli retti esercitano sul bulbo una pressione di circa 15 grammi (Collins, Scott e O,Meara, 1969)
TRATTAMENTO E PREVENZIONE DELL’IPOCONVERGENZA OCULARE
Il RIPI-V deve essere posizionato in prossimità dell’angolo esterno dell’occhio IPOCONVERGENTE (test condotto sino alla radice del naso)
Nell’ ipoconvergenza bilaterale deve essere posizionato a sinistra: nell’immagine a destra lo stesso test con il RIPI-V
L’IPOCONVERGENZA OCULARE PROSSIMALE si presenta con cinque grandi gruppi di problematiche:
- SINTOMATOLOGIA ‘primaria’(astenopia)
- SINTOMI DA ‘EVITAMENTO’
- POSIZIONI DI COMPENSO dell’asse capo-collo (SEGNI)
- RIDOTTA MOBILITA’ DEL TRATTO CERVICALE (Bricot[15], Salteri)
- LIMITATA PERFORMANCE GLOBALE
- SINTOMATOLOGIA
Astenopia (dal gr. ἀ privativo, σϑένος “forza” e ὄψ “vista”) : Si manifesta (per produzione di cataboliti) con sintomi che si accentuano sempre più nel lavoro dell’occhio, e non permettono di proseguirlo.
a. SINTOMI VISIVI
– fotofobia, riduzione acuità visiva, visione sfuocata, visione doppia, miopizzazione transitoria, transitorio allontanamento del punto prossimo, comparsa o aumento delle forie, aloni colorati
b. SINTOMI OCULARI
– lacrimazione, aumento ammiccamento, prurito, irritazione, secchezza, bruciore, sensazione di corpo estraneo, pesantezza ai bulbi, dolore, arrossamento congiuntivale, alterazione quantitativa/qualitativa del film lacrimale
c. SINTOMI GENERALI
– cefalea, astenia, nausea, dispepsia, Vertigine, tensione generale
- SINTOMI DA EVITAMENTO
Da ‘evitamento’ in quanto i sintomi ‘evitano’ che il nostro cervello (l’83% si occupa a vario titolo di ‘vista e visione’) sia costretto a ‘rimaneggiare’ l’informazione visiva per evitare la diplopia: disturbo di concentrazione (importante nell’apprendimento); cinétosi; impossibilità di leggere es in auto; fastidio provato in presenza di movimento laterale e/o luci artificiali; affaticabilità al pc, addormentamento alla Tv; difficoltà a guidare alla sera, dopo un temporale con riflessi sull’asfalto; colpo di sonno.
- COMPENSi (SEGNI)
L’ipoconvergenza oculare altera le corrispondenze retiniche grazie alle quali le immagini provenienti dai due occhi vengono fuse a livello centrale in un’unica immagine in 3D (cd ‘occhio ciclopico’, sull’asse centrale del corpo): la mancanza di queste condizioni genera due immagini ‘virtuali’ a livello cerebrale costringendo il nostro cervello ad un continuo ‘rimaneggiamento’ per evitare la diplopia che tra l’altro sposta l’attenzione dal ‘cosa’ vediamo/leggiamo al ‘non veder doppio. Con la ‘laterocolia’ è come se il nostro SNC decidesse di mettere una di queste due immagini virtuali al centro dell’asse del corpo e per poterlo fare deve inclinate il capo. Un sintomo spesso presente soprattutto nel sesso femminile (tra i maschi è più frequente l’addormentamento alla TV) è la maldestrezza, lo sbattere negli spigoli dei tavoli dipende proprio da un difetto nella localizzazione deglli ostacoli.
–Torsione del cingolo scapolare con dislivello delle spalle (attraverso un CIRCUITO LUNGO, con intervento dei nc centrali (Nc Base, Nc Vestibolari, Prefrontali) e del Cervelletto, influenzato dalla lateralità: nei destrimani è più alta la sinistra, mancini la destra, destrimani con disturbi epatici/vaccinazioni/alimentazione scorretta la destra (B.Bricot)
– Laterocolia, cioè tendenza a tenere il capo inclinato da un lato (circa 80% dei casi)
La Tabella successiva illustra i risultati di un mio studio sui segni oculari in 176 Pz ipoconvergenti, afferenti al mio studio, presentato il 12-13 ottobre 2007 all’Università di Roma Tor Vergata nel contesto del IV Congresso di Odontoiatria Integrata, prima Riunione Master Medicine Naturali (Pazienti normo-convergenti non presentano questi segni)
LATEROCOLIA* | SPALLA PIU ALTA | |||
Dx | Sin | LIVELLATE | ||
DESTRA | 79 Pz ( 45%): di questi | 35 % | 64 % | 1% |
SINISTRA | 69 Pz ( 39%): di questi | 35 % | 64% | 1% |
IN ASSE | 28 Pz ( 16%): di questi | 18% | 75% | 7% |
176 Pazienti | ||||
Destrimani 95% Mancini 5% | ||||
* Capo inclinato da un lato |
4. RIDOTTA MOBILITA’ DEL TRATTO CERVICALE
B.Bricot
Le informazioni sono raccolte dai nuclei sensitivi del trigemino e del faciale che le smistano verso i nuclei oculomotore,trocleare ed abducente e verso il nucleo vestibolare laterale di Deiters(importante centro integratore del sistema posturale)che ,punto di confluenza , consente lo scambio di informazioni ed attua una serie di controlli sulla postura.
Il fascicolo longitudinale posteriore è una via di associazione tra i differenti nuclei dei nervi cranici, ma ugualmente con delle formazioni sottostanti e soprastanti.
Ed esiste un legame tra collo e analisi dello stimolo visivo (Roll,-R; Velay,-J-L; Roll,-J-P Eye and neck proprioceptive messages contribute to the spatial coding of retinal input in visually oriented activities. Exp-Brain-Res. 1991; 85(2): 423-31)
Detto questo:
a. fino ad oggi si parlava di limitata rotazione del capo (attraverso un cd CIRCUITO CORTO, ‘metamerico’, che controlla l’oculocefalogiria[16] (III- IV-V con XI spinale) limita la rotazione del capo da quel lato (B.Bricot).
b. in realtà un mio studio effettuato su 60 Pz ha dimostrato un legame tra ipoconvergenza e non solo limitata rotazione ma anche flesso estensione e lateral bending.
LO STUDIO:
Due serie di misurazioni delle quali una senza e l’altra con RIPI-V rappresentato da una piastrina in gomma con materiale riflettente il lontano infrarosso di dimensioni 1×4 cm dal lato dell’occhio ipoconvergente (TUTTI I PZ ERANO IPOCONVERGENTI)
Il Paziente posizionato guardando a nord , con il neon ambientale e cellulari spenti (per evitare interferenze)
In fronte al Paziente il SYSMOTION: permette misure in telemetria utilizzando accelerometro a 9 assi IMU (3-Assi MEMS gyroscope, 3-Assi MEMS accelerometer, 3-Assi MEMS magnetometer) + 1 sensore pressione (non utilizzato nello studio) secondo il METODO INTERNAZIONALE DI MISURAZIONE ARTICOLARE S.F.T.R.
Sono state testate 60 Persone di età compresa tra i 20-65 anni):
32 Pazienti a random afferenti al mio studio
10 atlete del gruppo ‘ballo’
10 ciclisti
8 tiratori con pistola del ‘Tiro a Segno nazionale’ sez di Belluno (due di questi, dieci giorni dopo l’uso del RIPIV, sono diventati Campioni Italiani rispettivamente Master e Senior di tiro con pistola a 25 m)
Dr. Angelo M. Vannella – TSRM – Esperto Posturologia Integrata AIROP – Master 1° e 2° Livello Universitè Européen Jean Monnet – Prof. A.C Master di Posturologia Osteopatica
5.LIMITATA PERFORMANCE
Ne abbiamo ampiamente parlato a proposito dello SPORT VISION ma vale la pena accennare ad alcuni casi particolari.
Due esempi:
TENNIS
Migliora la percezione della velocità
Permette di anticipare la traiettoria della palla, individuandola correttamente in profondità nello spazio libero sin dalla partenza e seguendola altrettanto correttamente lungo il suo veloce percorso
Migliora la percezione della profondità
Migliora la velocità di riconoscimento (es. nel prevedere una battuta)
Migliora la velocità di accomodazione
Migliora la velocità di focalizzazione
Migliora la sensibilità al contrasto
Migliora il recupero dall’abbagliamento
Previene e riduce la stanchezza visiva
Migliora la consapevolezza degli spazi propri e delll’avversario (linee, rete,..)
Permette di anticipare la risposta al colpo avendo contemporaneamente ben presente la posizione statica o in movimento dell’avversario rispetto alla traiettoria voluta ed ai punti di riferimento del campo dell’avversario stesso.
Permette anche di risparmiare energie perché quando gli occhi trasmettono in modo più veloce e corretto informazioni al cervello il nostro corpo si muove in modo più controllato e ben finalizzato.
Ovviamente quanto più accurate saranno le informazioni che arrivano al nostro cervello tanto più il gesto corretto sarà egrammato e pronto per essere riutilizzato e magari migliorato nell’occasione successiva.
CICLISMO nel quale:
a.la laterocolia provoca squilibrio con sovraccarico asimmetrico sul manubrio e sollecitazione anomala del tratto cervico-dorso-lombare durante la pedalata
b. la limitazione dei movimenti del collo costituisce un ulteriore stress sul tratto cervicale già sottoposto a tensioni: il peso del capo aumenta proporzionalmente allo sbilanciamento in avanti secondario alla posizione in sella.
c. il deficit di stereopsi altera la capacità di localizzare la ruota del ciclista che precede con allontanamenti o spostamenti laterali rispetto alla scia e ad individuare in anticipo eventuali ostacoli sull’asfalto
Per inciso il posizionamento dello stesso materiale in un punto particolare del piede sotto forma di calzino (RIPI-P) mantiene libere le sacro-iliache con evidenti conseguenze in termini di biomeccanica.
A tale proposito uno studio effettuato dai tecnici specializzati di Velosystem su 30 ciclisti anche professionisti ha dimostrato “Aumento della cadenza media, aumento della potenza media, bilanciamento dell’offset sui pedali, riequilibrio del rapporto «spinta» «tiro» fra arto destro e sinistro.In sintesi il dispositivo RIPI_P si è dimostrato capace di indurre un aumento di Cadenza e Potenza di pedalata e un miglioramento del bilanciamento dell’efficienza sui due lati della pedalata. “ (Staff Velosystem)
Un altro studio effettuato su 100 Pazienti ha cercato di vedere se vi fosse un legame tra stereopsi e ipoconvergenza oculare: 46 Pazienti (12 maschi, 26 femmine di età compresa tra 13 e 60 anni) che alla prima visita mostravano completa assenza di stereopsi al TNO, mentre il gruppo controllo è rappresentato da ulteriori 54 Pazienti (27 uomini e 27 donne di età compresa tra 13 e 60 anni) scelti a random.
I Pazienti dovevano portare il RIPI-V® in prossimità dell’occhio ipoconvergente almeno 8 ore al giorno (durante la notte ma, consigliato, durante lo studio o l’uso ‘stressante’ dell’occhio,, per esempio al pc).
Questi i risultati: dei Pazienti che alla prima visita non presentavano stereopsi solo 8 (circa il 16% del totale) hanno confermato il dato mentre per quanto riguarda gli altri si registra un miglioramento. Importante come 6 Pazienti (il 13% del totale) siano arrivati ad una stereopsi praticamente perfetta. Alcun Paziente ha riferito effetti collaterali né da contatto né di alcun altro tipo. In tutti i Pazienti che presentavano almeno un segno questo o i segni presenti si erano risolti indipendentemente dal cambiamento della stereopsi a sottolineare anche l’interferenza sul cingolo scapolare dell’ipoconvergenza.
Per quanto riguarda:
– Pazienti che avevano focolai irritativi dentali è stato suggerito il ricorso allo specialista per trattare la causa scatenante e tornare a controllo
– Pazienti portatori di occhiali (15) hanno espresso il desiderio di mantenere il materiale sull’asta a scopo preventivo avvertendone il beneficio: per questo Pazienti ho suggerito un controllo delle lenti in uso che sarebbero potute diventare troppo forti per effetto del rilassamento della muscolatura e quindi del conseguente ridotto stress accomodativo, per esempio. Lenti non funzionali alterano i riflessi propriocettivi (V. Roncagli) mentre tendono a ‘spingere’ indietro il capo (Posturologia Vettoriale Interdisciplinare sec Salteri).
– Per tutti gli altri è stato suggerito di porre il materiale sulla faccia interna dell’asta di occhiali da sole a scopo preventivo
– Nessun Paziente ha rifiutato i suggerimenti dati
Il RIPI-V è già in commercio sotto forma di applicativo per asta che costituisce un Dispositivo Medico CE (www.ripisrl.it )
– Il RIPI-V ® , risolvendo la laterocolia, risolve anche le problematiche odontoiatriche connesse ad una alterazione della dinamica mandibolare dovuta appunto all’inclinazione laterale del capo che produce una compressione dell’articolazione temporo-mandibolare omolaterale e uno stiramento controlateralmente. Ma il RIPI-V diventa prezioso anche in corso di trattamento ortodontico in quanto minimizza l’effetto dello stress trigeminale sulla funzione visiva binoculare.
Ma quali sono le alternative nel trattamento dell’ipoconvergenza oculare prossimale (non esiste alcun presidio o trattamento preventivo di fatto) a livello Internazionale?
Due i principali studi
- Il National Eye Institute del National Institutes of Health ha confrontato il trattamento domiciliare con quello in studio nei bambini di età 9-17 : la terapia più efficace è stata una seduta settimanale di un’ora in studio con esercizi di rinforzo domiciliari PER 3 O PIU MESI. Il solo trattamento domiciliare con esercizi di mira con la matita o programmi informatici non ha dimostrato di essere efficaci pur assolutamente meno costosi . Ma il trattamento a casa costa meno ed è più conveniente . E’ difficile trovare studi dove si tratta l’ipoconvergenza oculareMolte persone che non trovano questi studi o che non possono permettersi di pagare i trattamenti devono ricorrere al trattamento domiciliare .Se si sceglie il trattamento a casa , molti esperti consiglia di utilizzare programmi software per computer con esercizi di mira . L’approccio combinato può essere più efficace , e la terapia del computer è più coinvolgente per i bambini . Il trattamento può curare in modo permanente l’ipoconvergenza (AD ECCEZIONE DELLA PRESENZA DI FOCOLAIO OCCLUSALE), ma i sintomi possono tornare dopo una malattia , la mancanza di sonno o quando si svolgono attività che stressano la convergenza (lettura , computer) . In rari casi , esercizi di occhio di messa a fuoco non funzionano e il medico può raccomandare un intervento chirurgico (soprattutto agendo sui due retti mediali) che però si è visto non migliorare l’ipoconvergenza.ed anzi provocare diplopia e disturbi refrattivi pur talvolta asintomatici.
- Scheimann M, GwiazadaJ (NON SURGICAL INTERVETIONS FOR CONVERGENCE INSUFFICIENCY: REVIEW. Copyright 2011. The Cochrane Collaboration. Published by John Wiley & Sons, Ltd): gli Autori, il 7 ottobre 2010, hanno utilizzato The Cochrane Library, MEDLINE, EMBASE, Science Citation Index, il metaRegister of Controlled Trials (mRCT) (www.controlled-trials.com) e ClinicalTrials.gov (www.clinicaltrials.gov), oltre ad una ricerca su liste di riferimento e riviste optometria. Sono stati presi in considerazione 6 trials ( tre nei bambini , tre negli adulti) con un totale di 475 partecipanti e il risultato conferma le conclusioni già riportate . In particolare si parla di 12 settimane di trattamento! (PMID:21412896[PubMed – indexed for MEDLINE])
Come si evince dai due studi sia in termini di impegno di tempo che in costi il RIPI-V è assolutamente da preferire anche tenendo conto che ad oggi è L’UNICO TRATTAMENTO CON CARATTERE SIA TERAPEUTICO CHE PREVENTIVO DELL’IPOCONVERGENZA OCULARE A LIVELLO MONDIALE.
In ogni caso è un TRATTAMENTO SEMPLICE, SICURO, PRATICO, ASSOLUTAMENTE INNOVATIVO e INDISCUTIBILMENTE NATURALE visto che il corpo si cura usando l’energia che esso stesso emette e che torna ad esso grazie a questo particolare ‘specchio’.
[1] Ottobre 2011, Giornate Internazionali di Posturologia. Congresso organizzato con il patrocinio dell’Università di Pisa. . S.E.Salteri “Ruolo delle alterazioni della muscolatura extraoculare, con particolare riferimento all’ipoconvergenza oculare,nelle patologie della funzione visiva: Nuovo Metodo di Trattamento”
[2] 21-22 Settembre 2012. 5th European Congress for Integrative Medicine . Poster scientifico dal titolo: “ Far Infrared Emitting medical devices for Treatment of diseases and/or disorders of the postural system”
[3] S. E. Salteri, M. Rossato: “ Far Infrared Emitting medical devices for Treatment of diseases and/or disorders of the postural system” Poster presentation / European Journal of Integrative medicine 4S (2012) pg 139
[4] Ottobre 2010, Ischia CIES Italia con il Patrocinio dell’Università Federico II di Napoli, Cattedra Ortodonzia. Congresso Italo-tedesco di Posturologia. Evidence Based on Posturology. Relatore: ‘ Ruolo dell’Apparato Stomatognatico nel contesto del Sistema Tonico Posturale: proposta di nuove prospettive diagnostiche e terapeutiche’
[5] Tesi di Laurea In Ortognatodonzia presso l’Università degli studi di Cagliari Anno Accademico 2011-2012. Relatore prof Vincenzo Piras Correlatore prof Massimo Ronchin Laureanda Dott.ssa Nadia Pavin dal titolo “Minimizzazione dello Stress ortodontico sulle altereazioni della Muscolatura Extraoculare in età scolare mediante applicazione di una membrana emittente nel lontano Infrarosso”
[6]Bourdiol R.J., et Al. 1980 – Pied et statique. Maisonneuve, Paris.
[7]Roll,-R; Kavounoudias,-A; Roll,-J-P Cutaneous afferents from human plantar sole contribute to body posture awareness. Neuroreport. 2002 Oct 28; 13(15): 1957-61
[8]Kandel E., Schwartz J., Jessell T. Principi di neuroscienze Ed Ambrosiana III edizione 2003; 514-560 1319, 1343
[9]Eye and neck proprioceptive messages contribute to the spatial coding of retinal input in visually oriented activities. Roll,-R; Velay,-J-L; Roll,-J-P Exp-Brain-Res. 1991; 85(2): 423-31.
[10] S.E. Salteri .Ottobre 2010, Ischia CIES Italia con il Patrocinio dell’Università Federico II di Napoli, Cattedra Ortodonzia. Atti del Congresso Italo-tedesco di Posturologia. Evidence Based on Posturology. Relatore: ‘ Ruolo dell’Apparato Stomatognatico nel contesto del Sistema Tonico Posturale: proposta di nuove prospettive diagnostiche e terapeutiche’ ECM
[11]MEYER J. Participation des afférences trigéminales dans la régulation tonique posturale orthostatique. Intérêt de l’examen systématique du système manducateur chez les sportifs de haut niveau. Paris. Thèse de 3e cycle pour le Doctorat en Sciences odontologique. 1977
[12]Villeneuve P. e coll. Piede, equilibrio e postura Marrapese Editore 1988; 26. 118
[13]Roll,-R; Kavounoudias,-A; Roll,-J-P Cutaneous afferents from human plantar sole contribute to body posture awareness. Neuroreport. 2002 Oct 28; 13(15): 1957-61.
[14]Demer JL. Extraocular muscles. In: Jaeger EA, Tasman PR, eds. Duane’s Clinical Ophthalmology. Philadelphia: Lippincott; 2000:1-23.
[15]BRICOT B – La Riprogrammazione Posturale Globale. Statipro 1998
[16] Riflesso Arcaico oculocefalogiria: come ha avuto modo di insegnarmi Bernard Autet, il bambino fino ad un anno, nel seguire un oggetto in movimento, gira prima gli occhi e poi il capo; in seguito anche per motivi di ‘economia muscolare’ noi, muovendo il capo, portiamo l’occhio dove deve andare a vedere. Ripristinando la condizione del bambino noi svincoliamo la rotazione del capo da possibili problemi dei muscoli extraoculari e spesso vediamo che la limitazione che si ha dal lato dell’ipoconvergenza con questa prova svanisce e si ottiene l’aumento dell’escursione articolare: personalmente uso questo test per far capire al Paziente che esiste una connessione tra occhio e collo.
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